Mamme attenzione alla carne! Pericolo d’infezione e antibiotico resistenza

Una nuova (ed ennesima) minaccia si annida attorno a noi. Non li vediamo, ma senza accorgercene ci veniamo a contatto tutti i giorni. Inavvertitamente li ingeriamo e, senza saperlo, esponiamo tutta la nostra famiglia ad un grave pericolo, una infezione non curabile per l’antibiotico resistenza.

Quante volte, nei nostri gesti quotidiani, prepariamo la carne prima di cucinarla? Quante volte l’accompagnamo con una bella insalata? Sono gesti naturali, comuni, tramandati dai nostri genitori che però, non avevano a che fare con gli antibiotici presenti nella carne cruda.

E’ proprio da qui che parte il problema. Quando si parla di antibiotico resistenza noi pensiamo che dare troppe volte l’antibiotico ai nostri figli possa fare male, in realtà il problema è da una altra parte.

Questo problema nasce sopratutto dall’allevamento intensivo degli animali.

Per evitare che questi poveri animali, ammassati uno sull’altro, possano ammalarsi si ricorre all’utilizzo massivo di antibiotici.

Secondo l’OMS l’80% del consumo di antibiotici è nel settore dell’allevamento degli  animali ad uso alimentare. Questo è un dato impressionante. Vuol dire che si somministrano grandi quantità di antibiotici a tutti gli animali, anche a quelli sani per far si che non si ammalino.

Ma questo cosa comporta? Gli animali trattati con dosi massicce di antibiotici, fanno crescere all’interno del loro corpo, specialmente nell’intestino, dei batteri super resistenti,  in grado di resistere agli antibiotici comunemente usati.

Quando questi animali vengono macellati e preparati per la vendita, arrivano nelle nostre cucine. Noi non lo sappiamo, ma i tessuti, specialmente le interiora, sono ricchissimi di batteri antibiotico resistenti. Noi tocchiamo la carne con le nostre mani nude e con le posate da cucina. Noi non ce ne accorgiamo ma i batteri si depositano sulle nostre mani e sugli strumenti che abbiamo usato.

In un secondo momento prepariamo i contorni crudi (insalata, pane, etc)  usando le mani e  le stesse posate. Senza accorgercene, trasferiamo questi batteri sul cibo crudo.

Nel momento in cui ingeriamo gli alimenti crudi (o cotti a temperatura inferiore ai 70°C)  questi batteri entrano dentro di noi. A livello intestinale avviene il fenomeno del trasferimento genico orizzonatale. Cioè, i batteri antibiotico resistenti trasferiscono la loro resistenza agli antibiotici ai batteri presenti nel nostro intestino ed ecco che, sopratutto i bambini, sviluppano delle infezioni che non guariscono più, anche se curati con i comuni antibiotici.

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I dati sono allarmanti ma poca informazione viene fatta in merito.

L’antibiotico Resistenza provoca 25.000 decessi anno in Europa. Ma attenzione, non si tratta di persone anziane, malate o particolarmente deboli. In questi numeri ci sono gli operatori del settore alimentare, adulti e anche bambini, che muoiono per infezioni gravissime.

Dall’infografica interattiva  elaborata da EFSA e ECDC, nel nostro paese gli antibiotici ad uso umano come l’ampicillina (Augmentin per intenderci) , le tetraciline  e il sulfametossazolo  hanno oggi un effetto dimezzato rispetto a pochi anni fa.

Così come è molto elevata l’antibiotico resistenza ai ceppi di Salmonella, negli animali di allevamento a partire dai suini, fino al 44% per l’ampicillina.

Sempre secondo l’elaborazione di EFSA e da ECDC, i cittadini italiani hanno sviluppato “fino al 10% la resistenza per gli antimicrobici usati per curare la Salmonella ed è salita al 60% la resistenza agli antimicrobici criticamente importanti (fluorochinoloni e macrolidi) usati per combattere il Campylobacter coli”.  Occorre ricordare che la campilobatteriosi è la malattia veicolata da alimenti più comunemente riferita nell’UE.

L’Italia, per l’elevato utilizzo degli antibiotici nei campi alimentari, ha l’antibiotico resistenza più alte d’Europa

E ribadito già da novembre 2015,  dalla sorveglianza dell’antibiotico-resistenza dell’Istituto superiore di sanità (Ar-Iss): “In Italia la resistenza agli antibiotici si mantiene purtroppo tra le più elevate in Europa e quasi sempre al di sopra della media europea”. E  il nostro paese resta, quello, tra gli Stati membri, con il più alto consumo di antibiotici ad uso umano, con 27,5 DDD (Dose Definita Giornaliera ogni 1000 abitanti) insieme a Belgio, Francia, Cipro, Romania e Grecia, quest’ultima maglia nera con 36,1 DDD, contro una media europea di 22,4 DDD. Quasi il triplo dell’Olanda che consuma invece poco più di 10,7  DDD/die, secondo i dati elaborati dall’European Surveillance of Antimicrobial Consumption Network, (Esac-Net).

Quindi cosa dobbiamo fare?

  • Innanzitutto non toccare la carne cruda con le mani nude, usate sempre dei guanti monouso e lavate bene le mani prima e dopo la preparazione della carne.
  • Tutte le posate usate per la preparazione della carne devono essere lavate possibilmente ad almeno 60° e non usate per trattare altri alimenti
  • Preparare i prodotti alimentari in modo igienico, seguendo le cinque chiavi dell’Oms al cibo più sicuro (tenere pulito, separato e cotto, cuocere a fondo, conservare alimenti a temperature sicure, utilizzare acqua e materie prime sicure) e, per quanto possibile, scegliere cibi che sono stati prodotti senza l’uso di antibiotici per promozione della crescita o prevenzione delle malattie negli animali sani.
  • Usare solo antibiotici quando prescritti da un professionista sanitario certificato.
    Non condividere mai o utilizzare antibiotici residui.
  • Prevenire le infezioni regolarmente lavando le mani, preparando gli alimenti in modo igienico, evitando stretti contatti con i malati, praticando il sesso sicuro e mantenendo aggiornate le vaccinazioni.

Dott. Francesco Luzzana

Responsabile dei corsi di Primo Soccorso Pediatrico organizzati da Mamma & Lavoro

Emergenza 112 : il migliore amico della mamma (in caso di emergenza)

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Il numero di telefono “Emergenza 112” è il migliore amico della mamma per affrontare una possibile situazione di emergenza.

Incidente stradale, aggressione o rapina, emergenza sanitaria, in ogni caso il numero di telefono da contattare è sempre e solo il 112.

Come ci dobbiamo comportare in caso di emergenza? Quale è la prima cosa da fare nel momento in cui i nostri bambini stanno male? Cosa può fare una mamma, spesso da sola? Come più volte spiegato nei nostri corsi di Primo Soccorso Pediatrico, la catena della sopravvivenza ci dice che, in ogni situazione di emergenza, la prima cosa da fare è chiamare il servizio “112“.

Il servizio di Emergenza 112 è il numero di telefono unico in Italia. Componendo qualsiasi numero di emergenza del passato (112, 113, 115, 118) noi entriamo in contatto con l’operatore della Centrale Operativa Unica del servizio Emergenza 112 che prende in carico la nostra chiamata, se necessario attiva una teleconferenza per la traduzione multilingue e inizia la compilazione della scheda contatto.

Il collegamento con il CED interforze del Viminale consente di raccogliere in pochissimi istanti i dati identificativi del numero chiamante (per le chiamate da telefono fisso) o la sua localizzazione (per le chiamate da telefono mobile). Quindi se anche non sapremo con esattezza dove ci troviamo, ad esempio su una strada extra urbana, in pochi secondi saremo localizzati per l’invio dei soccorsi.

Tutte le informazioni raccolte vengono inserite in una scheda elettronica; a quel punto la chiamata, corredata dalla scheda, viene trasferita alle Forze di Pubblica Sicurezza (112 e 113), alla Centrale Operativa dei Vigili del Fuoco (115) o al Soccorso Sanitario(118); viene cioè trasferita all’amministrazione competente per funzione e territorio

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Molti si domanderanno quale sia il senso di una centrale operativa prima della centrale del 118.

Lo scopo è anzitutto quello di filtrare le chiamate inappropriate (60% dei casi) e poi quello di garantire la risposta di un operatore sempre in pochi secondi (4-5 in media). L’altra cosa da sapere è che tutto il traffico telefonico e tutti i dati relativi agli eventi vengono registrati.

Una volta che abbiamo chiamato il servizio Emergenza 112 cosa succede?

In base alle vostre esigenza la centrale operativa del 118 invierà o l’ambulanza (detto mezzo base) o l’auto medica ( soccorso avanzato) per aiutarvi. E, sorpresa, guardate nella tabella sovrastante i tempi medi di soccorso: per le urgenze vere (codici gialli/rossi) i tempi medi di intervento sono di 15 minuti. In quei quindici minuti la mamma non sarà mai lasciata da sola e tramite operatore sarà assistita in ogni momento sino all’arrivo dei soccorsi.

Inevitabilmente raccomandiamo a tutte le mamme (ma anche papà, nonni, tate e baby sitter) si seguire un corso di Primo Soccorso Pediatrico solitamente organizzati dalle croci e dei quali noi siamo fautori da ormai quasi dieci anni su Milano e provincia.

L’aver seguito uno di questi corsi vi garantisce di saper cosa fare (e non fare) in quei  minuti che precedono l’arrivo dei soccorsi organizzati dal 112.

Dott. Francesco Luzzana

Responsabile dei corsi di

Primo Soccorso Pediatrico

organizzati da Mamma & Lavoro

Vaccinazione si, vaccinazione no, aiuto!!!

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I vaccini sono pericolosi? Le parole “Vaccino” e “ Vaccinazione” sono in questi giorni tra i termini più cercati su Google. Questo per l’ultimo decreto legge che impone la vaccinazione obbligatoria per tutti i bambini in Italia.

Chi legge questo articolo probabilmente avrà già cercato informazioni in merito avendo alla fine ricavato solo un gran mal di testa …

E’ incredibile, l’argomento “vaccinazioni” è il classico esempio delle due facce di una stessa medaglia: a seconda del punto di vista hai due idee completamente diverse!

Proprio per questo motivo mi sono posto il compito di fare chiarezza su questo argomento. Vi anticipo già che però una conclusione unica e assoluta non c’é.

Dalla letteratura e da quello che ci dice l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sappiamo che ogni anno nel mondo muoiono un milione e mezzo di bambini per cause prevenibili con una semplice vaccinazione.

Quasi il 40% di queste morti è dovuto al morbillo, seguito dall’hemofilus influentiae (27%), dalla pertosse (20%). Proprio il morbillo, che doveva secondo i piani essere eradicato nel 2015 dall’Europa, sta invece tornando ‘in auge’ a causa di un rallentamento sul fronte delle vaccinazioni.

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Infatti la nostra società, non vedendo più queste malattie (e le loro conseguenze) ha abbassato la guardia, esponendosi al rischio di nuove epidemie.

L’ultimo congresso di rilievo sulle vaccinazioni è stato quello del Global Vaccine Summit ad Abu Dhabi nel quale si è tracciato il Global Vaccine Action Plan con l’impegno da parte di 194 paesi aderenti, di eliminare entro il 2020 la poliomelite e garantire una copertura vaccinale minima del 90% per le principali malattie infettive per i bambini di tutto il mondo. Si è calcolato che se si riuscirà nell’intento, si potranno evitare un miliardo di malati e 20 milioni di morti entro il 2020.

Con questi dati potremmo essere tutti d’accordo sulla innegabile utilità delle vaccinazioni ma ….

Basta fare un giro su internet per scoprire che anzitutto il miglioramento delle condizioni di vita e delle stesse cure mediche, hanno ridotto la diffusione e la gravità di molte malattie infettive.

Non ha poi molto senso proteggere bambini piccolissimi da malattie che difficilmente possono contrarre, pensiamo ad esempio al tetano (ferite) o all’epatite B (trasmissione con liquidi biologici o per via sessuale).

Il problema principale però, è rappresentato non dall’antigene del vaccino (la “targa” del virus, per intenderci) ma dalle sostanze allergizzanti usate per attivare il nostro sistema immunitario e rendere efficace il vaccino somministrato. Sono senza ombra di dubbio sostanze tossiche che noi inoculiamo nel corpo dei nostri bambini (sani) . Il mercurio – usato in precedenza – è stato abolito. Oggi si usa l’alluminio (da 0,5 a 2,5 mg dose), che l’OMS ritiene non dannoso. Ma è veramente così? Dove si deposita questo metallo pesante nel nostro corpo? Alcuni studi hanno documentato la presenza di alluminio a livello intracellulare di tutte le cellule, anche quelle della linea germinale (spermatozoi e ovociti) . Il rischio quindi è quello di alterazioni genetiche trasmissibili anche ai figli dei nostri figli ?

Vi sono stati dei casi in cui poi la vaccinazione non ha protetto da infezioni endemiche (ad esempio la antitubercolare, di per se già nota essere poco protettiva) oppure casi di infezioni conclamate da vaccino.

Due punti importanti però sono stati chiariti: non vi è correlazione tra vaccinazione e Sids (morte in culla) e non vi è correlazione tra vaccinazione e autismo.

Altro argomento di discussione è quello dell’associazione di più vaccini in un unica somministrazione

Da un certo punto di vista il somministrare tutte le vaccinazioni insieme può essere vantaggioso (unica puntura, minore quantità di agente allergizzante, costi inferiori di preparazione del vaccino) ma al tempo stesso si potrebbero obiettare su alcune vaccinazioni, ad esempio quelle per il tetano o per l’epatite B, in età precoce, di scarsa utilità e sicuramente loro stesse un costo maggiore per la società (le vaccinazioni facoltative costano 114 milioni anno)

vaccinazioni bambini

Domandona: alla fine cosa è giusto fare per i nostri figli?

Credo, in base ai miei studi e alle mie conoscenze, che le vaccinazioni siano effettivamente utili anche se a volte esistono complicanze e reazioni avverse anche gravi. Purtroppo non possiamo ancora sapere quali saranno in futuro gli effetti delle sostanze allergizzanti inoculate. Tuttavia la popolazione vaccinata è essa stessa una protezione alla diffusione di tutte le malattie infettive per le quali esiste un vaccino. La bilancia quindi tende ampiamente verso i vaccini se paragonata ai rischi degli stessi.

Al di la dell’obbligo di vaccinare i bambini, cosi come previsto dalla nuova legge, la cosa migliore è una campagna di informazione corretta e dettagliata che convinca tutti sull’utilità delle vaccinazioni anche in presenza di rischi statisticamente molto inferiori.

Forse in futuro debelleremo Poliomelite, Morbillo e Pertosse. Speriamo che i nostri figli non debbano però pagare un prezzo in futuro per questo. L’industria farmaceutica quindi deve fare uno sforzo per rendere questi vaccini sempre più sicuri per noi e per i nostri bambini.

PS. Per intenderci mio figlio l’ho vaccinato con le obbligatorie e le facoltative, non l’ho vaccinato con l’antinfluenzale (come consigliato dal Ministero della Sanità)

 Dott. Francesco Luzzana – Medico chirurgo Pronto Soccorso DEA Città Studi Milano. Responsabile corsi di Primo Soccorso Pediatrico.

Storia vera

“ Dottore vorrei vaccinare mio figlio contro il Morbillo“

“ Ma non dovrebbe essere già vaccinato?”

“No, non ho mai voluto, non l’ho mai vaccinato per niente, ma adesso che ci sono stati dei brutti casi di Morbillo a scuola ho paura”

“ Sa perchè ci sono stati questi casi? Perchè altri come lei non hanno voluto vaccinare i loro figli… la mando dallo specialista, teniamo controllato suo figlio e speriamo non venga contagiato”

Soffocamento e ostruzione vie aeree nei bambini: i 10 alimenti vietati

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Oggi parliamo di quella situazione che ci fa molta paura (ma che è in gran parte prevenibile) il soffocamento e l’ostruzione delle vie aeree.

Capiremo perché bambini sono così vulnerabili e sopratutto capiremo quali sono i cibi più pericolosi che assolutamente non devono essere dati.

Perché i bambini sono così vulnerabili soffocamento?

L’ostruzione delle vie aeree è una causa comune di lesioni permanenti o di morte nei bambini, soprattutto perché le loro vie aeree sono di piccole dimensioni e si possono ostruire facilmente.

Il bambino poi necessita di tempo per imparare a masticare e a deglutire il cibo. La deglutizione di alimenti di consistenza diversa (liquidi, semiliquidi, solidi) pur sembrando una manovra semplice, in realtà coinvolge i muscoli delle labbra, la muscolatura labio-iugale, i movimenti della mandibola, i movimenti della lingua, i muscoli del palato molle e la chiusura dell’orofaringe. Sincronizzare tutti questi muscoli non è quindi una cosa facile!

Quando poi i bambini hanno una ostruzione delle vie aeree, dopo i primi colpi di tosse, si stancano rapidamente e non possono più essere in grado di tossire in maniera sufficientemente energica per espellere l’oggetto ostruente.

Vi sono poi situazioni o condizioni di salute che aumentano il rischio di soffocamento: bambini molto piccoli, bambini che hanno disturbi della deglutizione, bambini con disturbi neuro muscolari o ritardo nello sviluppo, bambini con esiti di traumi cerebrali o semplicemente la distrazione.

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Quali sono le cause più comuni di soffocamento infantile?

Il cibo è la causa più comune di ostruzione delle vie aeree nel bambino, tuttavia anche piccoli oggetti  o parti di giocattoli, possono ricoprire un ruolo importante nel soffocamento.

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Cosa possiamo fare per evitare il soffocamento infantile?

Per evitare il l’ostruzione delle vie aeree7 si deve:

  • Introdurre correttamente i cibi solidi durante la fase dello svezzamento, partendo comunque non prima dei quattro mesi.
  • Non offrire mai cibi ad alto rischio. In particolare la carne morbida (es HotDog), formaggio morbido tagliato a pezzi (es. mozzarella), uva, uova sode, verdure crude (es carotine), pezzi di frutta che non sia tagliata a piccoli pezzi.
  • Non dare ai neonati e bambini piccoli alimenti duri come semi, noci, popcorn, o caramelle dure.
  • Altri alimenti ad alto rischio sono Marshmallow e la gomma da masticare.
  • l’American Academy of Pediatrics  raccomanda che il cibo sia tagliato in pezzi non più grandi di un centimetro
  • Occorre rimuovere i semi e i noccioli dalla frutta fresca (uva, anguria, prugne, ciliegie) prima che siano servite. I semi sono troppo piccoli per dare un soffocamento ma possono rimanere bloccati nelle vie aeree e causare una infezione secondaria
  • Occorre poi essere sempre presenti durante l’alimentazione  e non consentire al bambino di giocare, correre o camminare mentre mangia
  • Spiegare più volte il vostro bambino di masticare il cibo prima di parlare
  • Controllate anche i giocattoli dei vostri bambini. I palloncini in lattice sgonfiati o rotti sono estremamente pericolosi.

E in caso di soffocamento?

La prevenzione riduce di molto il rischio di ostruzione delle vie aeree, tuttavia questo evento non può essere escluso al 100%. E’ quindi necessario conoscere le manovre di disostruzione da applicare in caso di bisogno. Queste manovre sono semplici, facili da apprendere ed estremamente efficaci.

Il vero problema è sapere quando usarle e come gestire il soccorso nella sua globalità.

Da 7 anni Mamma & Lavoro propone i propri corsi di “Primo Soccorso Pediatrico e manovre di disostruzione“, tenuti da Medici e infermieri di Pronto Soccorso.

Per qualunque informazione visitate questa pagina.

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Il Dott. Francesco Luzzana, medico chirurgo e specialista in Chirurgia Toracica, lavora presso il  Pronto Soccorso ICCS – Istituto Clinico Città Studi di Milano. Accanto alla sua attività professionale in ospedale è anche istruttore certificato ATLS, responsabile dei corsi di Primo Soccorso e manovre di disostruzione organizzati da Mamma&Lavoro e scrive su Medicitalia.it

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Lo Shock Anafilattico e i nostri bambini

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Ogni volta che una sostanza estranea o dannosa viene a contatto con il nostro organismo il sistema immunitario reagisce neutralizzando ed eliminando l’agente estraneo potenzialmente dannoso.

Questa cosa avviene ogni giorno milioni di volte e il nostro sistema immunitario svolge una funzione importantissima nel proteggerci da virus, batteri o altri agenti infettanti.

A volte però, in alcuni individui predisposti, la reazione immunitaria può essere imponente e esagerata rispetto allo stimolo. In questi casi parliamo delle: “reazioni allergiche”. Stimoli innocui (ad esempio cibo, polline o detergenti) possono innescare delle reazioni allergiche con manifestazioni diverse, dall’orticaria ed eritema sino a disturbi respiratori (ad esempio il bronco spasmo)

Lo shock anafilattico è la massima forma di risposta allergica del nostro organismo, talmente imponente da essere potenzialmente letale.

E’ da tenere ben presente che qualunque sostanza può innescare uno shock anafilattico. Tuttavia vi sono alcune cose che più di altre, in soggetti predisposti, possono innescare uno shock anafilattico

Shock anafilattico insettoQueste sono:

  • La puntura insetti velenosi
  • I farmaci (in special modo gli antibiotici)
  • Le creme
  • I detergenti
  • Il cibo

Solitamente la puntura di insetti innesca lo Shock anafilattico nell’arco di pochi minuti mentre le reazioni allergiche di sostanze assunte per bocca (ad esempio il cibo) richiedono un tempo maggiore per raggiungere il culmine delle manifestazioni (intorno ai 20 min)

Ma quali sono i segni e sintomi di presentazione di uno Shock anafilattico?

  • Comparsa di respiro rumoroso e difficoltoso
  • Prurito diffuso e comparsa di macchi cutanee (eritema ed orticaria)
  • Alterazioni della voce (segno pericolosissimo perché indica il possibile edema della glottide )
  • Vomito, diarrea
  • Ipotensione e tachicardia

 

SHOCK ANAFILATTICO E ADRENALINA

Il trattamento dello Shock Anafilattico, da eseguirsi immediatamente, consiste nella somministrazione di Adrenalina intramuscolo.

I genitori dei bambini a rischio di Shock anafilattico devono tenere sempre con se una di queste fiale e non esitare ad utilizzarla. La somministrazione avviene automaticamente appoggiando l’iniettore (anche attraverso i vestiti) sulla coscia.
Risolta la fase acuta si devono assumere antistaminici, cortisonici e broncodilatatori in caso di broncospasmo.

Ancora una volta ci soffermiamo su due punti fondamentali:

  • Lo Shock Anafilattico si verifica tendenzialmente in persone predisposte cioè bambini o persone che hanno già avuto altre reazioni allergiche precedentemente, oppure che hanno familiarità con persone allergiche. E i bambini che hanno già avuto episodi di broncospasmo su base allergica sono quelli maggiormente a rischio.Il consiglio è quello di una valutazione specialistica allergologica. Sarà quindi lo specialista a dare indicazioni precise e a prescrivere eventualmente i farmaci da avere sempre con se.
  • Nel momento in cui si sospetta la comparsa di uno Shock Anafilattico contattare immediatamente il 118, il fattore tempo è fondamentale

 

Francesco Luzzana  francesco-luzzana

Soffocamento e manovre di disostruzione pediatrica – Ma quanto sono veramente utili?

Come già accennato altre volte, la percezione (del pericolo) ci guida nelle nostre azioni ma non ci fa agire nella maniera corretta.

Non solo, spesso ci preoccupiamo di cose che in realtà non sono pericolose e viceversa non prestiamo attenzione a situazioni potenzialmente fatali.

Un esempio? Frequentiamo i corsi di disostruzione pediatrica per la paura che nostro figlio che si mette in bocca un oggetto ma lo teniamo in braccio mentre lo portiamo in macchina all’asilo, non sapendo che lo esponiamo ad un rischio enorme.

Ecco, la seconda situazione è molto più pericolosa, anche se non sembra. Eppure i messaggi che riceviamo sono inquietanti …..

Manovre di disostruzione pediatrica: il corso a distanza

Formazione a distanza dunque per il Corso di Disostruzione Pediatrica, acquistabile sul sito dell’associazione, che attraverso dispense digitali, video e contenuti extra mira ad istruire gli adulti sulle manovre che possono salvare la vita ad un bambino.
Disostruzione pediatrica, la lista nera dei cibi a rischio soffocamento

Un corso online sulle manovre di disostruzione in età pediatrica. È questa l’iniziativa promossa dall’Associazione 30 Ore per la Vita, dedicata a genitori, nonni e a tutti gli operatori dell’infanzia. Basta digitare www.trentaore.org per accedere alle
Disostruzione pediatrica, via libera al progetto di legge

Via libera da parte della Commissione Sanità di Regione Lombardia al progetto di legge sulla disostruzione pediatrica. Nel merito è intervenuto il relatore e vice capogruppo della Lega Nord, il bresciano Fabio Rolfi. “Esprimo soddisfazione – ha

Molti genitori giungono ai nostri corsi di disostruzione pediatrica perchè preoccupati dall’idea che i loro bambini possano soffocare per l’ostruzione delle vie aeree. Ma siamo sicuri che questo sia un vero pericolo?

Su internet diversi portali ci raccontano di quanto importante sia la conoscenza delle manovre di disostruzione e di quanto sia grave il problema del soffocamento, ci parlano di bambini che muoiono soffocati dal cibo ogni settimana e di testimonianze di chi c’è l’ha fatta e di chi invece no (!!!)

Peccato che non sia così. I bambini in Italia, muoiono per tanti altri motivi.

Come al solito è la percezione del pericolo (associata ad una informazione scorretta) che ci inganna.  L’unica fonte attendibile è quella dell’ ISTAT. Cioè dell’Istituto di Statistica Nazionale al quale afferiscono tutti i dati raccolti in Italia.

L’ISTAT ci dice che:

Nel 2011, in Italia, si sono registrati 2084 decessi di bambini  sotto i 5 anni di vita. L'85% dei decessi sotto i 5 anni avviene nel primo anno di vita e la metà delle morti si concentra nei primi sette giorni dopo la nascita. Se alla fine dell'800 i bambini morivano principalmente a causa di malattie infettive, oggi il 72% dei decessi è dovuto a condizioni preesistenti alla nascita (48%) e a malformazioni congenite (24%). Il tasso di mortalità infantile tra i bambini italiani è del 2,9 per ogni 1.000 bambini nati vivi.

Cosa vogliono dire quindi questi dati?

Che i bambini piccoli possono morire anzitutto nei primi giorni di vita, spesso per condizioni pre esistenti come malformazioni  o malattie che già erano presenti prima della nascita. I vaccini e le mutate condizioni igieniche hanno cambiato la loro sorte, aumentando la sopravvivenza del 3000%.

E il soffocamento  da ostruzione delle vie aeree come si colloca? Agli ultimi posti.

Tra il 2007 e il 2011 sono morti per soffocamento e ostruzione delle vie aeree sono stati in media  15 bambini ogni anno anno*. Siamo quindi intorno al 0,1 per mille della mortalità infantile.

Sapete quanti sono i bambini che rimangono feriti negli incidenti stradali? La media è di 3500 casi anno. Forse dobbiamo avere una maggiore attenzione quando portiamo i nostri bambini in auto (sempre contenuti sul loro seggiolino) o quando attraversiamo la strada con loro.

In conclusione, i corsi di Primo Soccorso Pediatrico sono utilissimi perché ci aiutano ad affrontare tutte quelle situazioni di emergenza sanitaria che possono capitare (e capitano) ai nostri bambini (anzitutto traumi e avvelenamento, poi ustioni, annegamento, trauma cranico, etc) e ci danno una grande sicurezza e serenità.

In questi corsi affrontiamo anche il soffocamento e le manovre di disostruzione pediatrica, che sono certamente da conoscere in aggiunta a tutti gli altri temi legati alla prevenzione e gestione degli incidenti citati sopra, che possono capitare ai nostri bambini.


SquicciariniM

Importante news lanciata da LA STAMPA sulle Manovre di Disostruzione Pediatrica . Donare alla maestra di tuo… http://t.co/jBgqSpGLo6

In conclusione, non spaventatevi quando i vostri bambini mettono in bocca qualcosa. Piuttosto prestate attenzione ad altre situazioni potenzialmente pericolose. E’ buona norma comunque frequentare un corso di primo soccorso pediatrico che non parli però solo del soffocamento e della disostruzione delle vie aeree.


*(W79 Inalazione ed ingestione di CIBO causante ostruzione delle vie respiratorie W80 Inalazione e ingestione di ALTRI OGGETTI causanti ostruzione delle vie respiratori)