Svezzamento e pericolo soffocamento da cibo: cosa fare?

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Lo svezzamento è una tappa fondamentale nella vita di ogni bambino. Di solito avviene non prima della 17 settimana di vita e non oltre la 26. Purtroppo però nel momento in cui i nostri bambini iniziano ad alimentarsi, il soffocamento da cibo diventa un evenienza possibile che bisogna saper affrontare.

La Comunità scientifica internazionale pone indicazioni precise sull’epoca in cui è corretto cominciare lo svezzamento, ovvero l’introduzione dei primi alimenti diversi dal latte: non prima delle 17 settimane di vita non oltre le 26. Saranno le situazioni contingenti (crescita, sonno, abitudini di vita della mamma e qualità allattamento) a modulare questa scelta ma, nel momento in cui si inizieranno ad introdurre i primi alimenti la paura che il bambino possa strozzarsi e soffocare per colpa del cibo ci spaventa moltissimo.

Il soffocamento da cibo nei bambini, e durante le fasi dello svezzamento, è un evento possibile, per fortuna raro, che può essere prevenuto prima e affrontato qualora si verifichi.

Nella fase dello svezzamento ricordate due semplici concetti: il cibo semi liquido non è pericoloso, può dare tutt’al più una ostruzione parziale che il bambino sa risolvere da solo con i colpi di tosse. Il secondo concetto da tenere bene a mente è quello di non mescolare mai il cibo semi liquido con cibo solido: il bambino fa fatica a degluttire sostanza con consistenza diversa (liquidi/semiliquidi /solidi) presenti nel suo cavo orale. Quindi, per evitare il possibile soffocamento da cibo, sopratutto all’inizio dello svezzamento occorre dare separatamente i cibi semiliquidi (brodo, pappe, frullati) dai  primi alimenti solidi.

Esiste poi una lista degli alimenti da evitare in ogni modo (anche semplicemente da non lasciare a portata di mano da parte dei bambini piccoli) che vede ai primi posti: uva, pesche, ciliegie, pomodorini, olive e bocconcini di mozzarella.

Se fate caso, le tragiche notizie di soffocamento da cibo che ogni tanto si sentono riguardano spesso bambini piccoli che hanno ingerito accidentalmente questi alimenti o perché trovati sulla tavola o dati da bambini più grandi.

In caso poi che si verifichi questa tragica evenienza, la differenza la fa la conoscenza delle manovre di disostruzione pediatrica, delle quali ne abbiamo parlato più volte.



I nostri corsi a Milano e la nostra piattaforma online si rivolgono proprio a quei genitori, nonni, tate e baby sitter che intendono formarsi per poter affrontare le situazioni di emergenza come quelle generate dal soffocamento da cibo nei bambini.

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Dott. Francesco Luzzana

Da oggi il corso è anche on line!

Da oggi per chi abita lontano da Milano, è possibile partecipare al Corso di Primo Soccorso Pediatrico anche on-line utilizzando questa piattaforma

Aver cura dei bambini – Le 10 cose da sapere (e fare)

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I bambini, ciò che ci sta più a cuore, dal momento in cui nascono sino a quando diventano grandi. Noi genitori facciamo di tutto per proteggerli fare in modo che crescano sani. La cura dei bambini diventa quindi il nostro compito principale come genitori.

Ma sappiamo davvero farlo? Per quel che riguarda la loro salute sappiamo davvero come comportarci? Con l’aiuto di medici e specialisti nei vari settori, abbiamo preparato degli speciali, mirati sugli argomenti più importanti sulla cura dei bambini.

In particolare affronteremo quelle che sono le 10 cause di pericolo per la salute dei nostri bambini tentando di trovare le soluzioni migliori.

Parleremo del problema emergente dell’inquinamento che nel mondo sta facendo 570mila morti l’anno tra i bimbi con meno di 5 anni e che in italia è maggiormente rappresentato in Pianura Padana.

Affronteremo quelle che sono le principali cause di morte accidentali nei bambini piccoli (incidenti domestici e stradali, il soffocamento e l’annegamento) e ne parleremo con professionisti ( medici e infermieri di Pronto Soccorso) che ogni giorno si occupano di queste situazioni.

Svilupperemo il tema dei vaccini e della corretta alimentazione fondamentali per la crescita e  la cura dei bambini nei primi anni di vita.

In questo compito saremo aiutati da medici specialisti nei vari settori (pediatria, Igiene, pneumologia) che ci aiuteranno a capire come meglio affrontare queste problematiche riguardo la cura dei bambini.

Gli argomenti, che verranno sviluppati nei prossimi articoli sono i seguenti, per ognuno di loro troverete il link che vi condurrà alla pagina specifica.

ARGOMENTI

DESCRIZIONE

SPECIALISTA

Il 112

E’ il vostro migliore amico in caso di emergenza, vi guiderà e aiuterà a risolvere le varie situazioni di emergenza che potrebbero presentarsi improvvisamente.

Dott. Luzzana

Soffocamento

Soffocamento e ostruzione delle vie aeree. Cause e rimedi. Illustreremo come comportarsi in queste situazioni di emergenza con le manovre di disostruzione pediatrica.

Dott. Luzzana

Inquinamento

L’inquinamento dell’aria e del cibo. Forse una delle cause principali di morte e malattia per i nostri bambini. Cosa fare per proteggerli ?

Dott. ssa Bellasio – Centro Medico Euriclea

Incidenti

stradali

Gli incidenti stradali producono ogni anno più di 300 bambini feriti, molti con danni permanenti. Come evitarli? Come comportarsi in caso di incidente per soccorrere al meglio i feriti?

Dott. Luzzana

Annegamento

L’annegamento rappresenta la terza causa di morte  nei bambini sotto i 4 anni (15% mortalità) Quali le cause più comuni? Come prevenire questo pericolo?

Dott. Luzzana

Infezioni e vaccini

La mortalità infantile è crollata con l’avvento dei vaccini e il miglioramento delle condizioni igieniche eppure molti contestano il loro utilizzo. Approfondiamo l’argomento.

Dott. ssa Bellasio -Centro Medico Euriclea

Alimentazione

L’alimentazione corretta nei bambini, dallo svezzamento alla pubertà. Cosa dare loro per farli crescere in salute

Incidenti domestici

Gli incidenti domestici sono cause frequenti di lesioni o danni permanenti ai nostri bambini. Ne parliamo con chi è abituato a vederli ogni giorno

Dott. Luzzana

Ingestione corpi estranei

Ai bambini piccoli piace mettere in bocca tutto… e  a volte finisce giù! Cosa fare?
Come comportarci?

Dott.ssa Altese Medico Pronto Soccorso

SIDS

La morte in culla, LA causa più frequente di morte per i bambini tra il primo mese e l’anno di età. Ma non è così inevitabile come sembra ….

Dott. Luzzana

Inevitabilmente raccomandiamo a tutte le mamme (ma anche papà, nonni, tate e baby sitter) si seguire un corso di Primo Soccorso Pediatrico solitamente organizzati dalle croci e dei quali noi siamo fautori da ormai quasi dieci anni su Milano e provincia.

L’aver seguito uno di questi corsi vi garantisce di saper cosa fare (e non fare) in quei  minuti che precedono l’arrivo dei soccorsi organizzati dal 112.

 

Dott. Francesco Luzzana

Responsabile dei corsi di

Primo Soccorso Pediatrico

organizzati da Mamma & Lavoro

Mamme attenzione alla carne! Pericolo d’infezione e antibiotico resistenza

Una nuova (ed ennesima) minaccia si annida attorno a noi. Non li vediamo, ma senza accorgercene ci veniamo a contatto tutti i giorni. Inavvertitamente li ingeriamo e, senza saperlo, esponiamo tutta la nostra famiglia ad un grave pericolo, una infezione non curabile per l’antibiotico resistenza.

Quante volte, nei nostri gesti quotidiani, prepariamo la carne prima di cucinarla? Quante volte l’accompagnamo con una bella insalata? Sono gesti naturali, comuni, tramandati dai nostri genitori che però, non avevano a che fare con gli antibiotici presenti nella carne cruda.

E’ proprio da qui che parte il problema. Quando si parla di antibiotico resistenza noi pensiamo che dare troppe volte l’antibiotico ai nostri figli possa fare male, in realtà il problema è da una altra parte.

Questo problema nasce sopratutto dall’allevamento intensivo degli animali.

Per evitare che questi poveri animali, ammassati uno sull’altro, possano ammalarsi si ricorre all’utilizzo massivo di antibiotici.

Secondo l’OMS l’80% del consumo di antibiotici è nel settore dell’allevamento degli  animali ad uso alimentare. Questo è un dato impressionante. Vuol dire che si somministrano grandi quantità di antibiotici a tutti gli animali, anche a quelli sani per far si che non si ammalino.

Ma questo cosa comporta? Gli animali trattati con dosi massicce di antibiotici, fanno crescere all’interno del loro corpo, specialmente nell’intestino, dei batteri super resistenti,  in grado di resistere agli antibiotici comunemente usati.

Quando questi animali vengono macellati e preparati per la vendita, arrivano nelle nostre cucine. Noi non lo sappiamo, ma i tessuti, specialmente le interiora, sono ricchissimi di batteri antibiotico resistenti. Noi tocchiamo la carne con le nostre mani nude e con le posate da cucina. Noi non ce ne accorgiamo ma i batteri si depositano sulle nostre mani e sugli strumenti che abbiamo usato.

In un secondo momento prepariamo i contorni crudi (insalata, pane, etc)  usando le mani e  le stesse posate. Senza accorgercene, trasferiamo questi batteri sul cibo crudo.

Nel momento in cui ingeriamo gli alimenti crudi (o cotti a temperatura inferiore ai 70°C)  questi batteri entrano dentro di noi. A livello intestinale avviene il fenomeno del trasferimento genico orizzonatale. Cioè, i batteri antibiotico resistenti trasferiscono la loro resistenza agli antibiotici ai batteri presenti nel nostro intestino ed ecco che, sopratutto i bambini, sviluppano delle infezioni che non guariscono più, anche se curati con i comuni antibiotici.

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I dati sono allarmanti ma poca informazione viene fatta in merito.

L’antibiotico Resistenza provoca 25.000 decessi anno in Europa. Ma attenzione, non si tratta di persone anziane, malate o particolarmente deboli. In questi numeri ci sono gli operatori del settore alimentare, adulti e anche bambini, che muoiono per infezioni gravissime.

Dall’infografica interattiva  elaborata da EFSA e ECDC, nel nostro paese gli antibiotici ad uso umano come l’ampicillina (Augmentin per intenderci) , le tetraciline  e il sulfametossazolo  hanno oggi un effetto dimezzato rispetto a pochi anni fa.

Così come è molto elevata l’antibiotico resistenza ai ceppi di Salmonella, negli animali di allevamento a partire dai suini, fino al 44% per l’ampicillina.

Sempre secondo l’elaborazione di EFSA e da ECDC, i cittadini italiani hanno sviluppato “fino al 10% la resistenza per gli antimicrobici usati per curare la Salmonella ed è salita al 60% la resistenza agli antimicrobici criticamente importanti (fluorochinoloni e macrolidi) usati per combattere il Campylobacter coli”.  Occorre ricordare che la campilobatteriosi è la malattia veicolata da alimenti più comunemente riferita nell’UE.

L’Italia, per l’elevato utilizzo degli antibiotici nei campi alimentari, ha l’antibiotico resistenza più alte d’Europa

E ribadito già da novembre 2015,  dalla sorveglianza dell’antibiotico-resistenza dell’Istituto superiore di sanità (Ar-Iss): “In Italia la resistenza agli antibiotici si mantiene purtroppo tra le più elevate in Europa e quasi sempre al di sopra della media europea”. E  il nostro paese resta, quello, tra gli Stati membri, con il più alto consumo di antibiotici ad uso umano, con 27,5 DDD (Dose Definita Giornaliera ogni 1000 abitanti) insieme a Belgio, Francia, Cipro, Romania e Grecia, quest’ultima maglia nera con 36,1 DDD, contro una media europea di 22,4 DDD. Quasi il triplo dell’Olanda che consuma invece poco più di 10,7  DDD/die, secondo i dati elaborati dall’European Surveillance of Antimicrobial Consumption Network, (Esac-Net).

Quindi cosa dobbiamo fare?

  • Innanzitutto non toccare la carne cruda con le mani nude, usate sempre dei guanti monouso e lavate bene le mani prima e dopo la preparazione della carne.
  • Tutte le posate usate per la preparazione della carne devono essere lavate possibilmente ad almeno 60° e non usate per trattare altri alimenti
  • Preparare i prodotti alimentari in modo igienico, seguendo le cinque chiavi dell’Oms al cibo più sicuro (tenere pulito, separato e cotto, cuocere a fondo, conservare alimenti a temperature sicure, utilizzare acqua e materie prime sicure) e, per quanto possibile, scegliere cibi che sono stati prodotti senza l’uso di antibiotici per promozione della crescita o prevenzione delle malattie negli animali sani.
  • Usare solo antibiotici quando prescritti da un professionista sanitario certificato.
    Non condividere mai o utilizzare antibiotici residui.
  • Prevenire le infezioni regolarmente lavando le mani, preparando gli alimenti in modo igienico, evitando stretti contatti con i malati, praticando il sesso sicuro e mantenendo aggiornate le vaccinazioni.

Dott. Francesco Luzzana

Responsabile dei corsi di Primo Soccorso Pediatrico organizzati da Mamma & Lavoro

Corpi estranei nel naso, bocca e orecchie: cosa fare con i nostri bambini?

I nostri cuccioli sono affamati di conoscere il mondo che li circonda: esplorano, scovano, manipolano, assaggiano e, ahi noi, nascondono…

Attenzione quindi a cosa lasciamo alla loro portata, perché ogni piccolo oggetto può trasformarsi in un istante in “corpo estraneo” da cavar fuori da un nasino impertinente, da un orecchio o da una bocca sospetta e ostinatamente serrata.

Attenzione alla casa dei nonni o di chiunque non abbia una casa “a misura di bambino”, ai fratellini maggiori o ai cugini che giocano o utilizzano oggetti piccoli, “proibiti” ed attraenti.
Nella peggiore delle ipotesi quell’oggettino malefico, messo in bocca per gioco, può essere inalato, finendo in trachea, ostruire il passaggio dell’aria e soffocare il bimbo.
Questo è un evento potenzialmente mortale e deve essere affrontato con prontezza da chiunque di noi si trovi accanto ad un bambino che soffoca; pochi gesti essenziali da effettuare in sequenza in attesa dei soccorsi (118) si traducono in manovre salva-vita e sono oggetto del nostro corso di primo soccorso pediatrico.
Se invece il corpo estraneo imbocca la via della pappa e va nello stomaco, cerchiamo di capire COSA il bambino ha ingoiato, che DIMENSIONI e che FORMA ha.

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NON dobbiamo INDURRE IL VOMITO ed è meglio EVITARE di somministrare cibo e bevande, chiamiamo il 118 e raccontiamo con parole semplici e chiare: 1) quanti anni ha il bimbo; 2) come sta?  Sbava in continuazione? Si comporta stranamente? Ha il singhiozzo? Piange? Ha vomitato? Cosa ha vomitato? ; 3 ) cosa sospettiamo abbia mangiato; 4) quando pensiamo sia accaduto

Sono potenzialmente pericolosi oggetti grandi, acuminati, taglienti, metallici, di natura chimica (pile).
Tutto il resto, salvo diverse indicazioni del Pediatra di Pronto Soccorso,  con un po’ di pazienza (3/5 giorni circa), lo ritroveremo nel pannolino o nel vasino, quale premio per le ore dedicate a perlustrare con cura “le produzioni” della creatura …

E quel nasino così piccolo, cosa potrà mai nascondere? La risposta è sorprendente perché le narici sono estensibili e quelle piccole manine possono spingere nelle cavità nasali gli oggetti più disparati.

Se visibile ed accessibile, possiamo tentare di estrarre il corpo estraneo dal naso facendo reclinare il capo del bimbo (mento sul petto) ed afferrando l’oggetto saldamente tirando verso il basso.

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NON RECLINARE LA TESTA DEL BAMBINO ALL’ INDIETRO E NON SPINGERE L’ OGGETTO NEL NASO, perché potrebbe migrare nelle vie respiratorie e soffocarlo.
Se la manovra va a buon fine,  recarsi comunque dal Pediatra per un controllo, anche perché di corpi estranei dentro ce ne potrebbero essere degli altri (oh si , purtroppo!).
Se il bimbo manifesta ostruzione nasale , tranquillizziamolo ed invitiamolo a respirare a bocca aperta, finché non verrà valutato in Pronto Soccorso.
Può anche succedere che quanto pazientemente stipato su per il naso dal piccolo non venga scoperto subito e col tempo, causi dolore, sgocciolamento di muco o sangue dalla narice, malessere e febbre.
Nell’orecchio può finirci qualsiasi piccolo oggetto o, nei bambini più grandi, penne o matite. In questi ultimi casi, evitare di muovere il corpo estraneo (che essendo lungo e con una forma a punta può ledere gravemente) ed allertare il 118.
Un insetto nell’orecchio è evento estremamente raro, ma altrettanto fastidioso perché si muove. Allora, dopo aver tranquillizzato l’involontario piccolo ospite, bisogna introdurre nell’orecchio con una pipetta o una siringa senza ago dell’acqua, meglio ancora della soluzione fisiologica, tenendo la testa del bambino reclinata con l’orecchio da trattare verso l’ alto, per poi reclinarla dal lato opposto, al cessare di ogni movimento dell’indesiderato intruso.
Se siamo fortunati, con l’acqua dall’ orecchio potrebbe defluire anche l’insetto, ma val la pena comunque che il Pediatra ci butti un occhio con l’apposito strumento.

A proposito di occhio, non dimentichiamoci che anche gli occhi del nostro bambino possono nascondere corpi estranei, briciole, piccoli insetti, ciglia, peli animali, fibre di tessuto causano lacrimazione, presenza di secrezioni dense, arrossamenti, gonfiore , dolore e fastidio che i più piccoli manifestano portandosi la manina a strofinare l’occhio.

In questi casi mettersi in una zona bene illuminata, lavarsi e sciacquare accuratamente le mani (senza asciugarle poi con asciugamano), mantenere aperte le palpebre del bimbo delicatamente con indice e pollice di una mano e con l’altra istillare nell’occhio soluzione fisiologica , sollevare la palpebra superiore e ripetere il lavaggio con fisiologica e poi ripetere il lavaggio anche sollevando la palpebra inferiore, infine detergere senza strofinare con garza pulita o fazzoletto lavato e stirato e coprire l’occhio con benda oculare o fazzoletto pulito.

EVITARE contatto con COTONE IDROFILO O TESSUTO tipo lana o sintetico, non istillare COLLIRI.  Portare il bimbo dal Pediatra: sarà il medico consigliare l’eventuale accesso ad un Pronto Soccorso Oftalmico o porre indicazione ad una visita oculistica ambulatoriale.

I bambini più grandicelli possono trafiggersi gli occhi con oggetti appuntiti, che non devono essere rimossi, in attesa dell’arrivo del il 118, tempestivamente allertato.

Dott.ssa Rosalba Altese

Mamma e Medico di Pronto Soccorso

ICCS- Città Studi Milano

Emergenza 112 : il migliore amico della mamma (in caso di emergenza)

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Il numero di telefono “Emergenza 112” è il migliore amico della mamma per affrontare una possibile situazione di emergenza.

Incidente stradale, aggressione o rapina, emergenza sanitaria, in ogni caso il numero di telefono da contattare è sempre e solo il 112.

Come ci dobbiamo comportare in caso di emergenza? Quale è la prima cosa da fare nel momento in cui i nostri bambini stanno male? Cosa può fare una mamma, spesso da sola? Come più volte spiegato nei nostri corsi di Primo Soccorso Pediatrico, la catena della sopravvivenza ci dice che, in ogni situazione di emergenza, la prima cosa da fare è chiamare il servizio “112“.

Il servizio di Emergenza 112 è il numero di telefono unico in Italia. Componendo qualsiasi numero di emergenza del passato (112, 113, 115, 118) noi entriamo in contatto con l’operatore della Centrale Operativa Unica del servizio Emergenza 112 che prende in carico la nostra chiamata, se necessario attiva una teleconferenza per la traduzione multilingue e inizia la compilazione della scheda contatto.

Il collegamento con il CED interforze del Viminale consente di raccogliere in pochissimi istanti i dati identificativi del numero chiamante (per le chiamate da telefono fisso) o la sua localizzazione (per le chiamate da telefono mobile). Quindi se anche non sapremo con esattezza dove ci troviamo, ad esempio su una strada extra urbana, in pochi secondi saremo localizzati per l’invio dei soccorsi.

Tutte le informazioni raccolte vengono inserite in una scheda elettronica; a quel punto la chiamata, corredata dalla scheda, viene trasferita alle Forze di Pubblica Sicurezza (112 e 113), alla Centrale Operativa dei Vigili del Fuoco (115) o al Soccorso Sanitario(118); viene cioè trasferita all’amministrazione competente per funzione e territorio

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Molti si domanderanno quale sia il senso di una centrale operativa prima della centrale del 118.

Lo scopo è anzitutto quello di filtrare le chiamate inappropriate (60% dei casi) e poi quello di garantire la risposta di un operatore sempre in pochi secondi (4-5 in media). L’altra cosa da sapere è che tutto il traffico telefonico e tutti i dati relativi agli eventi vengono registrati.

Una volta che abbiamo chiamato il servizio Emergenza 112 cosa succede?

In base alle vostre esigenza la centrale operativa del 118 invierà o l’ambulanza (detto mezzo base) o l’auto medica ( soccorso avanzato) per aiutarvi. E, sorpresa, guardate nella tabella sovrastante i tempi medi di soccorso: per le urgenze vere (codici gialli/rossi) i tempi medi di intervento sono di 15 minuti. In quei quindici minuti la mamma non sarà mai lasciata da sola e tramite operatore sarà assistita in ogni momento sino all’arrivo dei soccorsi.

Inevitabilmente raccomandiamo a tutte le mamme (ma anche papà, nonni, tate e baby sitter) si seguire un corso di Primo Soccorso Pediatrico solitamente organizzati dalle croci e dei quali noi siamo fautori da ormai quasi dieci anni su Milano e provincia.

L’aver seguito uno di questi corsi vi garantisce di saper cosa fare (e non fare) in quei  minuti che precedono l’arrivo dei soccorsi organizzati dal 112.

Dott. Francesco Luzzana

Responsabile dei corsi di

Primo Soccorso Pediatrico

organizzati da Mamma & Lavoro

Vaccinazione si, vaccinazione no, aiuto!!!

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I vaccini sono pericolosi? Le parole “Vaccino” e “ Vaccinazione” sono in questi giorni tra i termini più cercati su Google. Questo per l’ultimo decreto legge che impone la vaccinazione obbligatoria per tutti i bambini in Italia.

Chi legge questo articolo probabilmente avrà già cercato informazioni in merito avendo alla fine ricavato solo un gran mal di testa …

E’ incredibile, l’argomento “vaccinazioni” è il classico esempio delle due facce di una stessa medaglia: a seconda del punto di vista hai due idee completamente diverse!

Proprio per questo motivo mi sono posto il compito di fare chiarezza su questo argomento. Vi anticipo già che però una conclusione unica e assoluta non c’é.

Dalla letteratura e da quello che ci dice l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sappiamo che ogni anno nel mondo muoiono un milione e mezzo di bambini per cause prevenibili con una semplice vaccinazione.

Quasi il 40% di queste morti è dovuto al morbillo, seguito dall’hemofilus influentiae (27%), dalla pertosse (20%). Proprio il morbillo, che doveva secondo i piani essere eradicato nel 2015 dall’Europa, sta invece tornando ‘in auge’ a causa di un rallentamento sul fronte delle vaccinazioni.

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Infatti la nostra società, non vedendo più queste malattie (e le loro conseguenze) ha abbassato la guardia, esponendosi al rischio di nuove epidemie.

L’ultimo congresso di rilievo sulle vaccinazioni è stato quello del Global Vaccine Summit ad Abu Dhabi nel quale si è tracciato il Global Vaccine Action Plan con l’impegno da parte di 194 paesi aderenti, di eliminare entro il 2020 la poliomelite e garantire una copertura vaccinale minima del 90% per le principali malattie infettive per i bambini di tutto il mondo. Si è calcolato che se si riuscirà nell’intento, si potranno evitare un miliardo di malati e 20 milioni di morti entro il 2020.

Con questi dati potremmo essere tutti d’accordo sulla innegabile utilità delle vaccinazioni ma ….

Basta fare un giro su internet per scoprire che anzitutto il miglioramento delle condizioni di vita e delle stesse cure mediche, hanno ridotto la diffusione e la gravità di molte malattie infettive.

Non ha poi molto senso proteggere bambini piccolissimi da malattie che difficilmente possono contrarre, pensiamo ad esempio al tetano (ferite) o all’epatite B (trasmissione con liquidi biologici o per via sessuale).

Il problema principale però, è rappresentato non dall’antigene del vaccino (la “targa” del virus, per intenderci) ma dalle sostanze allergizzanti usate per attivare il nostro sistema immunitario e rendere efficace il vaccino somministrato. Sono senza ombra di dubbio sostanze tossiche che noi inoculiamo nel corpo dei nostri bambini (sani) . Il mercurio – usato in precedenza – è stato abolito. Oggi si usa l’alluminio (da 0,5 a 2,5 mg dose), che l’OMS ritiene non dannoso. Ma è veramente così? Dove si deposita questo metallo pesante nel nostro corpo? Alcuni studi hanno documentato la presenza di alluminio a livello intracellulare di tutte le cellule, anche quelle della linea germinale (spermatozoi e ovociti) . Il rischio quindi è quello di alterazioni genetiche trasmissibili anche ai figli dei nostri figli ?

Vi sono stati dei casi in cui poi la vaccinazione non ha protetto da infezioni endemiche (ad esempio la antitubercolare, di per se già nota essere poco protettiva) oppure casi di infezioni conclamate da vaccino.

Due punti importanti però sono stati chiariti: non vi è correlazione tra vaccinazione e Sids (morte in culla) e non vi è correlazione tra vaccinazione e autismo.

Altro argomento di discussione è quello dell’associazione di più vaccini in un unica somministrazione

Da un certo punto di vista il somministrare tutte le vaccinazioni insieme può essere vantaggioso (unica puntura, minore quantità di agente allergizzante, costi inferiori di preparazione del vaccino) ma al tempo stesso si potrebbero obiettare su alcune vaccinazioni, ad esempio quelle per il tetano o per l’epatite B, in età precoce, di scarsa utilità e sicuramente loro stesse un costo maggiore per la società (le vaccinazioni facoltative costano 114 milioni anno)

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Domandona: alla fine cosa è giusto fare per i nostri figli?

Credo, in base ai miei studi e alle mie conoscenze, che le vaccinazioni siano effettivamente utili anche se a volte esistono complicanze e reazioni avverse anche gravi. Purtroppo non possiamo ancora sapere quali saranno in futuro gli effetti delle sostanze allergizzanti inoculate. Tuttavia la popolazione vaccinata è essa stessa una protezione alla diffusione di tutte le malattie infettive per le quali esiste un vaccino. La bilancia quindi tende ampiamente verso i vaccini se paragonata ai rischi degli stessi.

Al di la dell’obbligo di vaccinare i bambini, cosi come previsto dalla nuova legge, la cosa migliore è una campagna di informazione corretta e dettagliata che convinca tutti sull’utilità delle vaccinazioni anche in presenza di rischi statisticamente molto inferiori.

Forse in futuro debelleremo Poliomelite, Morbillo e Pertosse. Speriamo che i nostri figli non debbano però pagare un prezzo in futuro per questo. L’industria farmaceutica quindi deve fare uno sforzo per rendere questi vaccini sempre più sicuri per noi e per i nostri bambini.

PS. Per intenderci mio figlio l’ho vaccinato con le obbligatorie e le facoltative, non l’ho vaccinato con l’antinfluenzale (come consigliato dal Ministero della Sanità)

 Dott. Francesco Luzzana – Medico chirurgo Pronto Soccorso DEA Città Studi Milano. Responsabile corsi di Primo Soccorso Pediatrico.

Storia vera

“ Dottore vorrei vaccinare mio figlio contro il Morbillo“

“ Ma non dovrebbe essere già vaccinato?”

“No, non ho mai voluto, non l’ho mai vaccinato per niente, ma adesso che ci sono stati dei brutti casi di Morbillo a scuola ho paura”

“ Sa perchè ci sono stati questi casi? Perchè altri come lei non hanno voluto vaccinare i loro figli… la mando dallo specialista, teniamo controllato suo figlio e speriamo non venga contagiato”