Mamme attenzione alla carne! Pericolo d’infezione e antibiotico resistenza

Una nuova (ed ennesima) minaccia si annida attorno a noi. Non li vediamo, ma senza accorgercene ci veniamo a contatto tutti i giorni. Inavvertitamente li ingeriamo e, senza saperlo, esponiamo tutta la nostra famiglia ad un grave pericolo, una infezione non curabile per l’antibiotico resistenza.

Quante volte, nei nostri gesti quotidiani, prepariamo la carne prima di cucinarla? Quante volte l’accompagnamo con una bella insalata? Sono gesti naturali, comuni, tramandati dai nostri genitori che però, non avevano a che fare con gli antibiotici presenti nella carne cruda.

E’ proprio da qui che parte il problema. Quando si parla di antibiotico resistenza noi pensiamo che dare troppe volte l’antibiotico ai nostri figli possa fare male, in realtà il problema è da una altra parte.

Questo problema nasce sopratutto dall’allevamento intensivo degli animali.

Per evitare che questi poveri animali, ammassati uno sull’altro, possano ammalarsi si ricorre all’utilizzo massivo di antibiotici.

Secondo l’OMS l’80% del consumo di antibiotici è nel settore dell’allevamento degli  animali ad uso alimentare. Questo è un dato impressionante. Vuol dire che si somministrano grandi quantità di antibiotici a tutti gli animali, anche a quelli sani per far si che non si ammalino.

Ma questo cosa comporta? Gli animali trattati con dosi massicce di antibiotici, fanno crescere all’interno del loro corpo, specialmente nell’intestino, dei batteri super resistenti,  in grado di resistere agli antibiotici comunemente usati.

Quando questi animali vengono macellati e preparati per la vendita, arrivano nelle nostre cucine. Noi non lo sappiamo, ma i tessuti, specialmente le interiora, sono ricchissimi di batteri antibiotico resistenti. Noi tocchiamo la carne con le nostre mani nude e con le posate da cucina. Noi non ce ne accorgiamo ma i batteri si depositano sulle nostre mani e sugli strumenti che abbiamo usato.

In un secondo momento prepariamo i contorni crudi (insalata, pane, etc)  usando le mani e  le stesse posate. Senza accorgercene, trasferiamo questi batteri sul cibo crudo.

Nel momento in cui ingeriamo gli alimenti crudi (o cotti a temperatura inferiore ai 70°C)  questi batteri entrano dentro di noi. A livello intestinale avviene il fenomeno del trasferimento genico orizzonatale. Cioè, i batteri antibiotico resistenti trasferiscono la loro resistenza agli antibiotici ai batteri presenti nel nostro intestino ed ecco che, sopratutto i bambini, sviluppano delle infezioni che non guariscono più, anche se curati con i comuni antibiotici.

trasferimento-antibiotico-resistenza

I dati sono allarmanti ma poca informazione viene fatta in merito.

L’antibiotico Resistenza provoca 25.000 decessi anno in Europa. Ma attenzione, non si tratta di persone anziane, malate o particolarmente deboli. In questi numeri ci sono gli operatori del settore alimentare, adulti e anche bambini, che muoiono per infezioni gravissime.

Dall’infografica interattiva  elaborata da EFSA e ECDC, nel nostro paese gli antibiotici ad uso umano come l’ampicillina (Augmentin per intenderci) , le tetraciline  e il sulfametossazolo  hanno oggi un effetto dimezzato rispetto a pochi anni fa.

Così come è molto elevata l’antibiotico resistenza ai ceppi di Salmonella, negli animali di allevamento a partire dai suini, fino al 44% per l’ampicillina.

Sempre secondo l’elaborazione di EFSA e da ECDC, i cittadini italiani hanno sviluppato “fino al 10% la resistenza per gli antimicrobici usati per curare la Salmonella ed è salita al 60% la resistenza agli antimicrobici criticamente importanti (fluorochinoloni e macrolidi) usati per combattere il Campylobacter coli”.  Occorre ricordare che la campilobatteriosi è la malattia veicolata da alimenti più comunemente riferita nell’UE.

L’Italia, per l’elevato utilizzo degli antibiotici nei campi alimentari, ha l’antibiotico resistenza più alte d’Europa

E ribadito già da novembre 2015,  dalla sorveglianza dell’antibiotico-resistenza dell’Istituto superiore di sanità (Ar-Iss): “In Italia la resistenza agli antibiotici si mantiene purtroppo tra le più elevate in Europa e quasi sempre al di sopra della media europea”. E  il nostro paese resta, quello, tra gli Stati membri, con il più alto consumo di antibiotici ad uso umano, con 27,5 DDD (Dose Definita Giornaliera ogni 1000 abitanti) insieme a Belgio, Francia, Cipro, Romania e Grecia, quest’ultima maglia nera con 36,1 DDD, contro una media europea di 22,4 DDD. Quasi il triplo dell’Olanda che consuma invece poco più di 10,7  DDD/die, secondo i dati elaborati dall’European Surveillance of Antimicrobial Consumption Network, (Esac-Net).

Quindi cosa dobbiamo fare?

  • Innanzitutto non toccare la carne cruda con le mani nude, usate sempre dei guanti monouso e lavate bene le mani prima e dopo la preparazione della carne.
  • Tutte le posate usate per la preparazione della carne devono essere lavate possibilmente ad almeno 60° e non usate per trattare altri alimenti
  • Preparare i prodotti alimentari in modo igienico, seguendo le cinque chiavi dell’Oms al cibo più sicuro (tenere pulito, separato e cotto, cuocere a fondo, conservare alimenti a temperature sicure, utilizzare acqua e materie prime sicure) e, per quanto possibile, scegliere cibi che sono stati prodotti senza l’uso di antibiotici per promozione della crescita o prevenzione delle malattie negli animali sani.
  • Usare solo antibiotici quando prescritti da un professionista sanitario certificato.
    Non condividere mai o utilizzare antibiotici residui.
  • Prevenire le infezioni regolarmente lavando le mani, preparando gli alimenti in modo igienico, evitando stretti contatti con i malati, praticando il sesso sicuro e mantenendo aggiornate le vaccinazioni.

Dott. Francesco Luzzana

Responsabile dei corsi di Primo Soccorso Pediatrico organizzati da Mamma & Lavoro

Vaccinazione si, vaccinazione no, aiuto!!!

vaccini-bambini

I vaccini sono pericolosi? Le parole “Vaccino” e “ Vaccinazione” sono in questi giorni tra i termini più cercati su Google. Questo per l’ultimo decreto legge che impone la vaccinazione obbligatoria per tutti i bambini in Italia.

Chi legge questo articolo probabilmente avrà già cercato informazioni in merito avendo alla fine ricavato solo un gran mal di testa …

E’ incredibile, l’argomento “vaccinazioni” è il classico esempio delle due facce di una stessa medaglia: a seconda del punto di vista hai due idee completamente diverse!

Proprio per questo motivo mi sono posto il compito di fare chiarezza su questo argomento. Vi anticipo già che però una conclusione unica e assoluta non c’é.

Dalla letteratura e da quello che ci dice l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sappiamo che ogni anno nel mondo muoiono un milione e mezzo di bambini per cause prevenibili con una semplice vaccinazione.

Quasi il 40% di queste morti è dovuto al morbillo, seguito dall’hemofilus influentiae (27%), dalla pertosse (20%). Proprio il morbillo, che doveva secondo i piani essere eradicato nel 2015 dall’Europa, sta invece tornando ‘in auge’ a causa di un rallentamento sul fronte delle vaccinazioni.

vaccini-OMS

Infatti la nostra società, non vedendo più queste malattie (e le loro conseguenze) ha abbassato la guardia, esponendosi al rischio di nuove epidemie.

L’ultimo congresso di rilievo sulle vaccinazioni è stato quello del Global Vaccine Summit ad Abu Dhabi nel quale si è tracciato il Global Vaccine Action Plan con l’impegno da parte di 194 paesi aderenti, di eliminare entro il 2020 la poliomelite e garantire una copertura vaccinale minima del 90% per le principali malattie infettive per i bambini di tutto il mondo. Si è calcolato che se si riuscirà nell’intento, si potranno evitare un miliardo di malati e 20 milioni di morti entro il 2020.

Con questi dati potremmo essere tutti d’accordo sulla innegabile utilità delle vaccinazioni ma ….

Basta fare un giro su internet per scoprire che anzitutto il miglioramento delle condizioni di vita e delle stesse cure mediche, hanno ridotto la diffusione e la gravità di molte malattie infettive.

Non ha poi molto senso proteggere bambini piccolissimi da malattie che difficilmente possono contrarre, pensiamo ad esempio al tetano (ferite) o all’epatite B (trasmissione con liquidi biologici o per via sessuale).

Il problema principale però, è rappresentato non dall’antigene del vaccino (la “targa” del virus, per intenderci) ma dalle sostanze allergizzanti usate per attivare il nostro sistema immunitario e rendere efficace il vaccino somministrato. Sono senza ombra di dubbio sostanze tossiche che noi inoculiamo nel corpo dei nostri bambini (sani) . Il mercurio – usato in precedenza – è stato abolito. Oggi si usa l’alluminio (da 0,5 a 2,5 mg dose), che l’OMS ritiene non dannoso. Ma è veramente così? Dove si deposita questo metallo pesante nel nostro corpo? Alcuni studi hanno documentato la presenza di alluminio a livello intracellulare di tutte le cellule, anche quelle della linea germinale (spermatozoi e ovociti) . Il rischio quindi è quello di alterazioni genetiche trasmissibili anche ai figli dei nostri figli ?

Vi sono stati dei casi in cui poi la vaccinazione non ha protetto da infezioni endemiche (ad esempio la antitubercolare, di per se già nota essere poco protettiva) oppure casi di infezioni conclamate da vaccino.

Due punti importanti però sono stati chiariti: non vi è correlazione tra vaccinazione e Sids (morte in culla) e non vi è correlazione tra vaccinazione e autismo.

Altro argomento di discussione è quello dell’associazione di più vaccini in un unica somministrazione

Da un certo punto di vista il somministrare tutte le vaccinazioni insieme può essere vantaggioso (unica puntura, minore quantità di agente allergizzante, costi inferiori di preparazione del vaccino) ma al tempo stesso si potrebbero obiettare su alcune vaccinazioni, ad esempio quelle per il tetano o per l’epatite B, in età precoce, di scarsa utilità e sicuramente loro stesse un costo maggiore per la società (le vaccinazioni facoltative costano 114 milioni anno)

vaccinazioni bambini

Domandona: alla fine cosa è giusto fare per i nostri figli?

Credo, in base ai miei studi e alle mie conoscenze, che le vaccinazioni siano effettivamente utili anche se a volte esistono complicanze e reazioni avverse anche gravi. Purtroppo non possiamo ancora sapere quali saranno in futuro gli effetti delle sostanze allergizzanti inoculate. Tuttavia la popolazione vaccinata è essa stessa una protezione alla diffusione di tutte le malattie infettive per le quali esiste un vaccino. La bilancia quindi tende ampiamente verso i vaccini se paragonata ai rischi degli stessi.

Al di la dell’obbligo di vaccinare i bambini, cosi come previsto dalla nuova legge, la cosa migliore è una campagna di informazione corretta e dettagliata che convinca tutti sull’utilità delle vaccinazioni anche in presenza di rischi statisticamente molto inferiori.

Forse in futuro debelleremo Poliomelite, Morbillo e Pertosse. Speriamo che i nostri figli non debbano però pagare un prezzo in futuro per questo. L’industria farmaceutica quindi deve fare uno sforzo per rendere questi vaccini sempre più sicuri per noi e per i nostri bambini.

PS. Per intenderci mio figlio l’ho vaccinato con le obbligatorie e le facoltative, non l’ho vaccinato con l’antinfluenzale (come consigliato dal Ministero della Sanità)

 Dott. Francesco Luzzana – Medico chirurgo Pronto Soccorso DEA Città Studi Milano. Responsabile corsi di Primo Soccorso Pediatrico.

Storia vera

“ Dottore vorrei vaccinare mio figlio contro il Morbillo“

“ Ma non dovrebbe essere già vaccinato?”

“No, non ho mai voluto, non l’ho mai vaccinato per niente, ma adesso che ci sono stati dei brutti casi di Morbillo a scuola ho paura”

“ Sa perchè ci sono stati questi casi? Perchè altri come lei non hanno voluto vaccinare i loro figli… la mando dallo specialista, teniamo controllato suo figlio e speriamo non venga contagiato”