La puntura di Medusa: come comportarsi?

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Arriva l’estate e i nostri cuccioli (ma non solo loro) si tuffano gioiosi in mare. Ecco che a rovinarci la bella giornata ci pensano loro, le meduse.

Le meduse in questi anni hanno invaso i nostri litorali verosimilmente per l’innalzamento della temperatura del mediterraneo sia per i cambiamenti dell’habitat marino.

Ed ecco che le meduse hanno preso il sopravvento…

Queste piccole, gelatinose palline galleggianti a fior d’acqua, sono munite di tentacoli coperti da microscopiche bollicine (nematocisti) piene di veleno che possono causare, nella migliore delle ipotesi, un intenso dolore e, in alcuni casi, come quello della medusa “vespa di mare” in Australia, la morte

I sintomi della puntura da medusa includono bruciore, prurito, eruzioni cutanee e papule rilevate. Gli effetti successivi ad una puntura di medusa possono includere nausea, vomito, diarrea, gonfiore dei linfonodi, dolori addominali, intorpidimento / formicolio e spasmi muscolari.

Gravi reazioni allergiche possono causare difficoltà respiratorie, coma e morte.

Una puntura di una medusa “vespa di mare” o altri tipi velenosi di meduse, può causare la morte in pochi minuti!

Cosa fare quindi nell’immediato dopo una puntura da medusa?

In tutti i casi di puntura di medusa come prima cosa occorre immergere o sciacquare la zona con l’aceto per 15-30 minuti per fermare il rilascio delle tossine da parte delle nematocisti. Se non si dispone di aceto prontamente disponibile, sciacquare in acqua di mare. Non usare acqua fresca. L’acqua dolce farà sì che le nematocisti continuino a rilasciare la loro tossina. Per lo stesso motivo, non strofinare la zona, non applicare ghiaccio o acqua fredda.

Si devono distinguere due situazioni:

Se i tentacoli sono ancora aderenti occorre rimuoverli con un bastoncino, la carta di credito o un paio di pinzette (non toccateli mai con le mani nude!) e poi applicare o l’aceto o una soluzione alcoolica al 70% in modo da inattivare le nematocisti presenti.
Se viceversa vi è stato solo il contatto allora basta applicare l’aceto
Se la zona è ricoperta di peli il consiglio è quello di applicare la crema da barba o una pasta di bicarbonato di sodio e poi radere l’area con un rasoio per rimuovere eventuali nematocisti aderenti. Quindi riapplicare aceto o alcool. La crema da barba impedisce alle nematocisti che non sono stati attivati di rilasciare le loro tossine durante la rimozione con il rasoio.

In caso di punture da medusa agli occhi, questi devono essere risciacquati con una collirio idratante o fisiologica e successivamente occorre tamponare la pelle intorno agli occhi con un asciugamano imbevuto di aceto. Non posizionare l’aceto direttamente sugli occhi.

Le punture sulla bocca devono essere trattate con 1/4 di aceto e ¾ di acqua. Fare dei gargarismi e sputare fuori la soluzione. Non bere o deglutire la soluzione poichè può contenere i residui di medusa, le tossine o le nematocisti, potendo provocare inoltre il vomito.

Quando chiamare il 118 e recarsi in Pronto Soccorso?

La puntura di medusa richiede un trattamento medico immediato se:

La persona punta ha difficoltà respiratoria, difficoltà alla deglutizione, dolore toracico o dolore intenso nella sede del sito di puntura.
La persona è stata punta in bocca (o quando i tentacoli sono finiti in bocca) e la persona manifesta cambiamenti di voce, difficoltà a deglutire, o gonfiore della lingua o delle labbra.
Nei bambini e nelle persone anziane
Se la puntura coinvolge una vasta area del corpo, il viso, o genitali.
Se il paziente continua ad avere prurito, arrossamento, dolore e gonfiore della pelle (cellulite) intorno al pungiglione
Il medico successivamente prescriverà:

  • difenidramina o altro antistaminico per contrastare il prurito,
  • farmaci antidolorifici (Ibuprofene, Paracetamolo) per il dolore
  • Steroidi Topici o steroidi per via orale per aiutare con il gonfiore e prurito.
  • Il medico può anche prescrivere antibiotici se il paziente ha la cellulite.
  • Prendete tutti i farmaci come prescritto e fino a quando tutti i sintomi non saranno scomparsi

In caso di cellulite è consigliata anche la vaccinazione antitetanica se questa non è stata effettuata negli ultimi 10 anni.

Speriamo, con questi consigli, di avervi reso più sereni… buone vacanze!!

Dott. Francesco Luzzana

(Medico Chirurgo – Dipartimento Emergenza-Urgenza e Accettazione Ospedale Città Studi ICCS Mi)

 

Tutto quello che si può fare per evitare la SIDS ai nostri bambini

Qual è la più grande preoccupazione per un genitore quando i bambini sono ancora piccoli? Perché il sonno nei bambini ci fa così paura? Cosa possiamo fare per opporci alla SIDS, la morte in culla nel lattante?

Quando si diventa genitori scopriamo una nuova preoccupazione. Mettiamo a dormire il nostro bambino e, soprattutto nei primi mesi, continuiamo a controllare se tutto stia andando bene, se il bambino stia respirando e che non ci siano problemi…

Controllare il respiro del bambino è un istinto primordiale, dettato dalla natura che però fa riferimento a un problema serio e purtroppo frequente, il problema della morte in culla (Sudden Infant Death Syndrome).

Sebbene da alcuni considerato “inevitabile” (ma non è così) la SIDS rappresenta una delle principali cause di morte entro l’anno nei bambini sani. Gli ultimi studi hanno identificato molteplici cause, purtroppo non facili da identificare. Alterazioni del battito cardiaco, alterazione della temperatura corporea, disturbi respiratori e infezioni latenti sono tutti fattori che possono scatenare una  SIDS.

Tuttavia non possiamo pensare che la morte in culla sia un evento ineluttabile. Anzi dobbiamo fare ogni sforzo per trovare tutte le soluzioni possibili. Pensate che solo il mettere il bambino in posizione supina (a pancia in su) quando dorme, ha ridotto del 50% l’incidenza delle SIDS.

In questi anni hanno avuto grande diffusione dei presidi in grado di percepire il movimento respiratorio del bambino mentre dorme e in grado di avvisarci nel momento in cui si verifica un arresto respiratorio.

Questi prodotti hanno sempre le medesime caratteristiche, sono dei tappetini messi nella culla tra materassino e bambino, in grado di percepire il movimento respiratorio e di avvisarci qualora questo si interrompa.

Tuttavia questi apparati a volte non sono posizionabili all’interno della culla o dell’ovetto oppure a volte il bambino si sposta fuoriuscendo dal campo d’azione del tappetino e facendo scattare senza motivo l’allarme.

Facendo una ricerca su Internet e su indicazione di alcune mamme che hanno frequentato i nostri corsi di primo soccorso abbiamo scoperto che esiste un prodotto innovativo. Un particolare sensore che può essere posizionato sul body del bambino in grado di percepire i movimenti respiratori e in grado di avvisarci qualora questi improvvisamente diventino assenti. 

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Questo prodotto “Snuza Hero”  prodotto e sviluppato da Snuza Inc ci ha subito colpito per le sue caratteristiche e  le sue indubbie qualità. In particolare le dimensioni lo rendono facilmente indossavi dai bambini anche più piccoli e in più il sistema di rilevazione percepisce anche i rallentamenti respiratori che a volte precedono l’insorgenza della SIDS. Infine,e non è cosa da poco conto, la versione Hero ha la caratteristica di vibrare per riattivare la coscienza del bambino e in caso la respirazione non torni normale, dare un segnale d’allarme. Snuza International Pty Ltd è una ISO 9001 & ISO 13485 compagnia certificata.

Il prodotto è disponibile su Amazon con spese di trasporto gratuite 


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Ovviamente questo apparecchio non esclude al 100% la comparsa di una SIDS ma, in base alle conoscenze attuali ci sembra un valido supporto che però deve essere associato alla conoscenza delle manovre di Primo Soccorso Pediatrico da effettuarsi immediatamente ai primi segni di arresto respiratorio nel bambino. Ecco perché consigliamo di seguire qualcuno di questi corsi o organizzati dalla Croce Rossa o dai medici di  Mamma & Lavoro (link)

Dott. Francesco Luzzana

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